Archivio dell'autore: w12968_elios55

Studi di Settore: come giustificare gli scostamenti

studi-di-settore

Annotazioni in UNICO o software Segnalazioni: quali [highlight bg=”#fffb99″ color=”#000000″]come si utilizzano gli strumenti per chiarire gli scostamenti dagli Studi di Settore[/highlight] evitando accertamenti fiscali

Imprese e professionisti che hanno un reddito incoerente con gli Studi di Settore, possono correre ai ripari ed evitare il rischio di un controllo fiscale utilizzando due strumenti: le annotazioni in UNICO, oppure il software Segnalazioni, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Vediamo con precisione come si possono utilizzare queste possibilità, ricordando che sono appena scattati nuovi parametri e indicatori anti-crisi per molti Studi in considerazione della congiuntura economica (consulta la Guida agli Studi di Settore).

Annotazioni in UNICO

Nel campo “note aggiuntive” del modello UNICO si può spiegare perchè i ricavi annui sono risultati inferiori a quelli previsti dallo Studio di settore relativo alla propria categoria, o perchè  non vengono rispettati alcuni indicatori (ipotesi non infrequenti in tempo di crisi). Tuttavia le annotazioni da sole non bastano ad evitare verifiche del Fisco: è utile documentare ogni voce, magari tramite l’attestazione in parola, che consente di accompagnare ogni annotazione con l’attestazione di un professionista abilitato (es.: il commercialista): si tratta di uno strumento che ha valore probatorio, e del quale l’amministrazione fiscale deve tener conto (circolare 38/E del 2007: al pari dell’asseverazione, «dovrà in tutti i casi essere tenuta presente» fin dal momento «della selezione delle posizioni nei cui confronti effettuare l’accertamento basato sugli studi di settore»). Continua a leggere

EmailPrintFriendlyCondividi

IVA al 22%?!

L’Aumento dell’IVA al 22% previsto per il 1 luglio 2013  è stato congelato per tre mesi. Il neonato Governo Letta non è riuscito ad abolire del tutto questa gravosa scadenza, istituita dal precedente Governo guidato da Mario Monti, tra le misure per far rientrare l’Italia all’interno dei parametri stabiliti con l’Unione Europea.

Tale aumento di un punto percentuale dell’IVA è uno dei provvedimenti volti a recuperare le risorse finanziarie necessarie a rientrare nel 3% del rapporto Deficit / PIL stabilito dalla UE. C’è tuttavia chi, tra economisti, studiosi ed addetti ai lavori, valuta una simile misura antieconomica e non utile alle finalità per cui è stata creata. Questo, per effetto della contrazione dei consumi che genererebbe, dato che l’effetto immediato sarà quello di aumentare il prezzo finale di beni e servizi.

Redditometro: le detrazioni indicano le spese certe

redditometro

Detrazione e deduzioni in dichiarazione dei redditi come elemento per individuare le spese certe ai fini dei controlli da Redditometro, insieme a dati INPS, PRA e Anagrafe tributaria: ecco il dettaglio.

Redditometro, detrazioni e spese certe

La dichiarazione dei redditi è lo strumento da cui il Fisco parte per decidere eventuali accertamenti da Redditometro, perché è un modo credibile per conscere le  spese sostenute, considerare le detrazioni e deduzioni applicate, gli sconti fiscali e i bonus. Elementi che a buon diritto possono far considerare le relative “spese certe”. Ennesima dimostrazione che i controlli da accertameno sintetico si baseranno su spese certe e no su elementi presuntivi (come le medie Istat). A tal proposito si consulti la circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate sul nuovo Redditometro. In attesa che siano disponibili le comunicazioni sui conti correnti (a partire dalle dichiarazioni 2011), gli elementi chiave su cui il Fisco si basa per far partire i 35mila controlli da accertamento sintetico previsti per il 2013 (sui redditi 2009) restano due: “spese certe” e “spese per elementi certi“. Continua a leggere