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Tasse: sconti nel 2013, rincari nel 2014

tasse_630x390Gli sconti sulle tasse del 2013 si pagheranno nel 2014: l’analisi delle imposte in compensazione dell’abolizione IMU e dell’aumento dell’IVA.

Le tasse che imprese e famiglie italiane pagheranno in meno nel 2013 verranno poi versate nel 2014 : è quanto prevede il ricercatore dell’Istituto Bruno Leoni di Torino, Diego Menegon, come effetto dell’abolizione dell’IMU su prime case ed agricoltura, nonché del rinvio dell’aumento IVA, qualora il Governo lo confermasse. In totale quest’anno rimarrebbero nelle tasche degli italiani 3,3 miliardi di euro (2,3 miliardi dall’IMU e 1 miliardo dall’IVA), ma nel 2014 le misure compensative che verranno varate porteranno ad un incremento delle tasse per circa 2,2 miliardi di euro, più altrettanti nel 2015. Se da una parte si alleggerisce il peso fiscale, dall’altra si studiano incrementi strutturali delle imposte, con effetti che peseranno sui bilanci di imprese e famiglie soprattutto a partire dal 2015. Continua a leggere

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Bonus mobili 2013: la disciplina

Bonus2Con l’articolo 16 comma 2 del Decreto Legge n.63/2013, il Governo ripropone il “bonus mobili”, già introdotto nel 2009, al fine di consentire la detrazione, in Unico o nel 730, delle spese relative all’acquisto di arredi da destinare agli immobili in corso o in progetto di ristrutturazione. Si tratta dunque di un’agevolazione cumulabile con la detrazione della ristrutturazione, in quanto l’acquisto di essi, deve essere finalizzato all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Circa le tipologie di lavori che originano tale agevolazione, il rinvio al comma 1 dell’art.16 bis del Tuir non pone limitazioni, dunque anche i condòmini che pagano le spese di manutenzione ordinaria del condomìnio possono accedervi; stessa cosa per i proprietari di box-pertinenziali; e ancora quando i lavori sono finalizzati alla prevenzione degli infortuni domestici.
Misura – Tale beneficio si esplica in una detrazione pari al 50% delle spese documentate per l’acquisto, fino a un esborso massimo di euro 10.000 Continua a leggere

Studi di Settore: come giustificare gli scostamenti

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Annotazioni in UNICO o software Segnalazioni: quali [highlight bg=”#fffb99″ color=”#000000″]come si utilizzano gli strumenti per chiarire gli scostamenti dagli Studi di Settore[/highlight] evitando accertamenti fiscali

Imprese e professionisti che hanno un reddito incoerente con gli Studi di Settore, possono correre ai ripari ed evitare il rischio di un controllo fiscale utilizzando due strumenti: le annotazioni in UNICO, oppure il software Segnalazioni, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Vediamo con precisione come si possono utilizzare queste possibilità, ricordando che sono appena scattati nuovi parametri e indicatori anti-crisi per molti Studi in considerazione della congiuntura economica (consulta la Guida agli Studi di Settore).

Annotazioni in UNICO

Nel campo “note aggiuntive” del modello UNICO si può spiegare perchè i ricavi annui sono risultati inferiori a quelli previsti dallo Studio di settore relativo alla propria categoria, o perchè  non vengono rispettati alcuni indicatori (ipotesi non infrequenti in tempo di crisi). Tuttavia le annotazioni da sole non bastano ad evitare verifiche del Fisco: è utile documentare ogni voce, magari tramite l’attestazione in parola, che consente di accompagnare ogni annotazione con l’attestazione di un professionista abilitato (es.: il commercialista): si tratta di uno strumento che ha valore probatorio, e del quale l’amministrazione fiscale deve tener conto (circolare 38/E del 2007: al pari dell’asseverazione, «dovrà in tutti i casi essere tenuta presente» fin dal momento «della selezione delle posizioni nei cui confronti effettuare l’accertamento basato sugli studi di settore»). Continua a leggere